Piero Brambilla

Piero Brambilla


Piero Brambilla è nato ad Agrate Brianza il 4 maggio 1920 in una famiglia (i Cambiagh) che gestiva un'osteria al centro del paese.
In quegli anni Agrate era ancora una realtà eminentemente agricola e l'osteria era il punto di ritrovo dei contadini che vi passavano la domenica pomeriggio e potevano così degustare i prodotti provenienti dalla macellazione diretta dei suini, adeguatamente annaffiati da buon vino. Quasi un rito.

Giovinezza caratterizzata da ottima salute e esuberanza fisica, con un'abilità straordinaria nel gioco del calcio che lo portò a militare nel Fanfulla da Lodi, squadra che in quegli anni frequentava le serie superiori.

Ma l'evento che, senza dubbio, ha segnato in modo indelebile la persona di Piero Brambilla è stata la Seconda Guerra Mondiale che dovette affrontare in prima linea in Grecia e Albania e successivamente con la deportazione in Germania dopo 1'8 settembre 1943.
Fortunatamente, grazie alle sue eccellenti condizioni fisiche, fu internato nei campi di lavoro e non nei tristemente famosi campi di sterminio; tuttavia la perdita della libertà e la costrizione coatto, lasciarono segni che lo tormentarono per tutta la vita.
E molti di noi lo ricordano, quando parlava con i pochi compaesani e amici che avevano vissuto la stessa esperienza, commuoversi fino alle lacrime mentre passava in rassegna i momenti più pericolosi e i rischi risolti per puro caso.

Rientrato in paese alla fine della guerra, riprese la vita interrotta e in particolare sviluppò l'attività artistica come pittore, scultore e ceramista.

La straordinarietà di una vocazione artistica scaturita in un ambiente sano ma con scarso livello di scolarizzazione e culturale trova spiegazione nella presenza della madre che lo stimolò e lo sostenne nella difficile strada della carriera artistica.

Piero Brambilla frequentò quindi Le Scuole Superiori di Belle Arti della Villa Reale di Monza, l'Accademia Carrara di Bergamo e l'Accademia Cimabue di Milano.

Analogo sostegno lo ebbe più tardi dalla sua famiglia e in particolare dalla moglie, la maestra Martinetti, insegnante nelle scuole elementari locali in cui divenne un'istituzione per la dolcezza e l'applicazione con cui catturava l'attenzione e l'affetto degli scolari.

Carattere generoso, istintivo e determinato, Piero Brambilla sviluppò negli anni un'attenzione progressiva verso il trascendente, sia con tematiche religiose sia verso il metafisico creando mondi surreali, abitati da animali sconosciuti e leggendo la storia contemporanea proiettata in quella dimensione.

Negli ultimi anni il decadimento della condizione fisica per il manifestarsi di una patologia con difficoltà motorie, ridusse precocemente e progressivamente la sua capacità operativa fino all'exitus nel 2009.
Piero Brambilla riposa nel cimitero di Agrate Brianza.

TESTIMONIANZE Familiari e sociali


La discussione in assemblea ha registrato l’intervento del figlio Fabrizio che ha rimarcato la dimensione umana di Piero Brambilla, la sua totale dedizione all’interno della famiglia ai due figli e alla moglie, la maestra Teresa Martinetti che insegnava alle elementari del paese Nonostante i crescenti impegni lavorativi che lo portavano spesso a trasferte per lui gravose, rimase saldamente ancorato alla sua casa e al suo paese.

LA SFIDA ARTISTICA

Da citare un altro episodio emerso nella discussione per documentare la sua dimensione sociale: Piero Brambilla frequentava con brevi e fugaci puntate il bar prossimo alla sua abitazione sede della Cooperativa Achille Grandi. Questo ambiente era popolato da ospiti fissi, diventati amici in barba alle diversità sportive, culturali o politiche. Piero Brambilla soffriva l’incomprensione della sua arte da parte degli “amici”. Avvenne che allorchè Piero Brambilla cominciò a dipingere animali strani se non mostruosi, venne sbeffeggiato dagli amici che si vantavano di avere, loro sì, un quadro di grande valore, del pittore  Pittigliani.

Si accese allora una sfida che assunse presto i toni di un’ordalia, con l’impegno di portare e esporre le due tele e affrontare così il giudizio della gente. I termini della consegna furono superati, Piero Brambilla portò puntualmente il suo quadro più bello, gli avversari no. Essi prima tergiversarono, presero tempo, diventarono sfuggenti finchè, messi alle strette, dovettero confessare che NON era più possibile portare il quadro di Pittigliani.

Incalzati sempre più energicamente, dovettero spiegare che il quadro NON era più disponibile perché era stato tagliato con un seghetto e usato per fare il pavimento della gabbia dei canarini!!! Ilarità incontenibile e festa in amicizia con abbondante libagione!!!

Relazione del PROF. SPIRITI ANDREA

Ordinario di Storia dell’Arte Moderna Università dell’Insubria

Esamina e illustra l’attività artistica di Piero Brambilla nel quadro della produzione artistica del secolo scorso in Lombardia radicata nei grandi movimenti che hanno caratterizzato il ‘900 Giudica come dato positivo il continuo variare di Piero Brambilla verso forme e contenuti nuovi, in evoluzione esplicita e netta proiettata verso una sempre nuova attualità e inesplorate conquiste. A garanzia e conferma di questo giudizio accosta l’atteggiamento di Piero Brambilla a quello di Michelangelo che quasi novantenne, si accaniva in progetti e prospettive a lungo termine.

Infine il prof. Spiriti ha consegnato all’assemblea l’osservazione del fatto che Piero Brambilla ha profuso la sua sensibilità artistica in modo più evidente nelle ceramiche rispetto alla produzione pittorica.











PIERO BRAMBILLA LIBRO ANTOLOGIA

di Enotrio Mastrolonardo

Questo libro è un’antologia della produzione artistica di Piero Brambilla e sarà pubblicato a breve e integralmente nell’A.S.A. Esso è stato realizzato nel 1985 allorché Piero Brambilla aveva raggiunto il massimo della sua maturità artistica e ripercorre in modo evidente e facilmente leggibile il tragitto artistico in parallelo con la sua esperienza esistenziale.

Il patrocinio comunale e la PRESENTAZIONE DEL SINDACO GIOVANNI VILLA evidenziano plasticamente l’inserimento sociale di Piero Brambilla.

Ripercorriamo sinteticamente e schematicamente le varie tappe del percorso:

RITRATTI: con la tecnica a matita o a carboncino sono il primo approccio di Piero Brambilla alla professione artistica. Il soggetto varia dall’autoritratto a quello dei figli, del padre e agli avventori nell’osteria di famiglia. (da pag. 22)

IL TRAUMA: la guerra provoca un trauma irreparabile in Piero Brambilla. Ancora serena l’immagine dall’isola greca di Samo anche perché vi aveva trovato una famiglia accogliente. Invece cupo e portatore di tragedie il campo di concentramento in Germania. (da pag. 23)

L’HABITAT GIOVANILE: il piccolo cortile della famiglia Cambiaghi con slargo in via Marco, dove Piero Brambilla ha trascorso l’infanzia. (da pag.35)

IL FIGURATIVO: paesaggio agricolo con campi coltivati, case coloniche e le montagne sullo sfondo. (da pag. 39)

METAFISICA, OLTRE IL FIGURATIVO: è il passaggio cruciale e tormentatonella elaborazione artistica di Piero Brambilla, accompagnato da una sofferenza ideativa che troverà risposte nella trascendenza. (da pag.51)

LA RELIGIONE: la comparsa del crocifisso diventa il tema dominante in questa fase ed è il passaggio obbligato verso nuovi mondi con le risposte esistenziali risolutive. (da pag.61)

MONDI NUOVI: le forme e i colori diffondono un senso di tranquillità e di pace vicine. (da pag.65)

MONDI E ANIMALI NUOVI: immagini di animali nuovi fusi con le persone come un inno all’ “Amore che è la vita”. Si introduce il tema ecologico con il “Grido dell’Universo” e il “Paesaggio lunare” appare una prospettiva acquisita. “Dov’è la vita nello spazio” è una fantasiosa tavola sinottica del vulcanico Piero Brambilla. (da pag.75)

GLI UOMINI E LA STORIA: è il magnifico olio su tela di 250x170 cm. Che è stato collocato ad ornamento della Sala Giunta. In esso Piero Brambilla coinvolge i Grandi della Storia di quegli anni (Khomeini, Moro, Carter, Breznev…) nelle proprie elaborazioni fantastiche. Nella foto Piero Brambilla con il sindaco Giovanni Villa e l’assessore alla cultura Filosa il giorno dell’inaugurazione. (da pag.95)

LE CERAMICHE: parallelamente alla pittura Piero Brambilla sviluppò l’attività di scultore-ceramista, affrontando soprattutto temi religiosi. Molto apprezzate le sue statue della Madonna, sia in ceramica bianca che correlate con le tematiche care all’artista. Così come i pannelli di ceramica “l’Inizio e il Dolore”. (da pag.101)